Musiello: l’unico calciatore dell’Avellino a vincere la classifica marcatori in serie B

Avellino: novembre 1975. La squadra di Tony Giammarinaro, dopo la vittoria all’esordio contro il Vicenza, non riesce ad ottenere punti lontano dal Comunale: sconfitta a Foggia, pari interno contro la Reggiana ed altre due sconfitte esterne consecutive rimediate contro Catanzaro e Taranto. Dopo cinque giornate i lupi annaspano in classifica. Nel mercato di riparazione di ottobre la società interviene prepotentemente sul mercato e porta in dote alla squadra elementi di tutto rispetto: Onofri e Maggioni in difesa, Lombardi e S. Trevisanello a centrocampo, Musiello in attacco. Nemmeno il tempo di amalgamarsi che Giammarinaro butta quattro dei cinque nuovi acquisti subito nella mischia. Alla 6°, contro il Novara, è proprio Musiello a firmare la rete della vittoria. Sarà la prima di una lunga serie…. Musiello nasce a Torviscosa (UD) l’11 gennaio del 1954, attaccante poderoso per l’epoca (1,81×75),  è un calciatore a cui piace partecipare alla manovra, bravo nella difesa del pallone ed ottimo colpitore di testa. Esordisce in C nella Spal (7 presenze e 2 reti nel campionato 1970/71), ma è grazie all’ottimo finale di stagione del campionato seguente (5 reti nelle ultime 7 partite; 6 in totale in 17 gare disputate) che Musiello richiama l’attenzione di squadre di categorie superiori. Alla fine, la spunta l’Atalanta (società di serie A) che arriva a valutare l’attaccante 100 milioni di lire. Mazza, presidente della Spal, arriva a paragonare il giovane Musiello a Chinaglia: ”È il tipico centravanti di sfondamento che, fatte le proporzioni, somiglia un poco a Chinaglia (fresco vincitore della classifica marcatori di serie B con 21 reti), sia nella struttura fisica sia come temperamento e potenza di tiro”. Nonostante la giovane età Musiello mantiene la numero nove sulle spalle per tutto l’arco del campionato, causa una stagione discontinua mette a referto solo due reti (in 25 presenze). La sua prima stagione in massima serie si chiude, però, con la retrocessione, all’ultima giornata, dell’Atalanta in serie B. Nell’estate del ’73 arriva, a sorpresa, la chiamata della Juventus. La società bianconera mette sul piatto 300 milioni per acquistare la punta dai bergamaschi. La stagione di Musiello con la maglia della Juventus si rivela, però, amara di emozioni; chiuso da Altafini, Bettega e Anastasi si ritaglia il suo spazio solo in Coppa Italia (5 presenze e una rete), mentre in campionato mister Vycpalek non gli concede neanche un minuto.

Nella Juventus insieme a Gentile

Chiusa la parentesi juventina, Musiello ritorna nuovamente all’Atalanta nel maxi scambio che porta Scirea (valutato un miliardo di lire) alla Juventus in cambio di 400 milioni, più i calciatori Marchetti, Mastropasqua e appunto Musiello. In quel di Bergamo ritrova nuovamente la titolarità e chiude la stagione con all’attivo 32 presenze e 6 reti. Musiello inizia in nerazzurro anche la stagione 1975/76, disputa solo qualche gara di Coppa Italia (complice un infortunio all’inguine), poi ad ottobre il passaggio all’Avellino.

Novembre 1975: arriva Musiello

L’attaccante friulano è in cerca di una svolta e Avellino sembra essere la scelta giusta. La società del presidente Iapicca acquista la comproprietà dall’Atalanta per una somma vicina ai 100 milioni di lire. Complice una posizione di classifica deficitaria, Giammarinaro è costretto a buttare nella mischia quasi tutti i nuovi acquisti. Musiello non si lascia sfuggire l’occasione e alla prima in maglia verde regala subito i due punti alla sua nuova squadra (1-0 al Novara). L’Avellino targato 1975/76 è una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde: bello e propositivo in casa ma alquanto disastroso in trasferta (i biancoverdi arrivano a collezionare ben 10 sconfitte consecutive lontano dal Comunale). Non è esente da questa trasformazione anche Musiello che timbra il cartellino con una certa regolarità tra le mura amiche.

Nella figurina Panini

Doppietta al Piacenza nel 3-0 finale (8° giornata) e rete decisiva nell’1-0 inflitto al Palermo (11°). Il malumore della tifoseria, però, trova il suo apice al termine della gara Avellino-Genoa, gara terminata 0-0 con Musiello che si becca un cartellino rosso ad una manciata di minuti dalla fine. Giammarinaro decide per le dimissioni e la squadra viene affidata a Viciani. I metodi di allenamento imposti dal nuovo tecnico sembrano giovare soprattutto l’attaccante friulano. Dopo alcune gare senza segnature (15°-18°), Musiello ritrova la via della rete nelle gare interne contro Spal (19°); Foggia (doppietta alla 21°) e Catanzaro (23°), intervallate dalla prima marcatura in trasferta in quel di Reggio Emilia (1-0 contro la Reggiana alla 22°), rete che permette ai biancoverdi di conquistare i primi punti lontano dell’Irpinia mettendo fine all’incubo trasferte (come detto, la vittoria contro la Reggiana permette alla squadra di Viciani di interrompere il trend negativo fatto di 10 sconfitte consecutive).

In rete contro il Catanzaro

Musiello arriva in doppia cifra alla 26° quando realizza contro l’Atalanta la classica rete dell’ex. Così scriveva il quotidiano “Eco di Bergamo”: “Il gol di Musiello è stato semplicemente stupendo: un pezzo di bravura se si pensa che l’ex atalantino è scattato con prontezza sulla fascia laterale a metà campo, ha evitato Andena che aveva tentato di fermarlo con un intervento deciso, ha piantato in asso Marchetti che aveva anch’egli fatto il possibile per bloccarlo, è entrato in area stringendo sul primo palo alla destra di Cipollini (che ha fatto sedere fintando un diagonale) ed ha poi comodamente concluso, quando è arrivato a tu per tu con il portiere, con un deciso destro che si è infilato fra il palo e l’estremo difensore nerazzurro”.

In rete contro l’Atalanta

Musiello si rivela implacabile soprattutto al “Comunale” (basti pensare che 14 delle 18 reti sono state segnate in casa) continuando a timbrare il cartellino con facilità: rete al Modena (29°) e doppiette contro Sambenedettese (31°) e Varese (35°, una su rigore), reti che permettono ai lupi di conquistare punti in chiave salvezza. Salvezza che arriva matematicamente solo alla penultima giornata, quando la vittoria contro il Catania permette ai lupi di brindare con 90 minuti di anticipo. L’ultima gara, a Ferrara contro la Spal, è un match tra due squadre che non hanno più nulla da pretendere. Anche il titolo di capocannoniere sembra lontano con Pruzzo a quota 17 reti contro i 15 di Musiello. Il Genoa, ancora in lotta per la promozione in A, batte agevolmente il Modena, anche grazie ad una rete di Pruzzo. Musiello, invece, riesce nell’intento di segnare addirittura una tripletta nel roboante 5-0 con cui l’Avellino espugna Ferrara. Al termine del campionato la classifica marcatori vede entrambi i calciatori appaiati a quota 18 reti, ma sarà il bomber irpino a ritirare il premio Chevron (trofeo che veniva assegnato ai capicannonieri della seria A e della serie B con la miglior media goal/partita), in virtù del solo rigore segnato rispetto ai tre realizzati da Pruzzo (entrambi i calciatori avevano chiuso la stagione con lo stesso numero di presenze e reti).

Insieme a Schicchi e Trevisanello

Musiello chiude la sua personale stagione con all’attivo 32 presenze e 18 reti (0,56 media goal a partita), diventando il pezzo pregiato del calciomercato del 1976. L’Avellino fiuta l’affare e piazza la metà di Musiello alla Roma (valutato 800 milioni di lire) per una cifra intorno ai 350 milioni, più Cavalieri e la comproprietà di Alimenti.

Il passaggio alla Roma

Sotto la guida di Liedholm, nel suo primo anno nella capitale, Musiello disputa 29 incontri andando a segno anche 7 volte, ma nella stagione 1977/78, quella definitiva consacrazione, delude completamente. Troppo poco, a fine stagione arriva inesorabilmente la bocciatura. Ironia della sorte, la Roma sostituirà Musiello proprio con Pruzzo.  Nel prosieguo della sua carriera Musiello non riuscirà più a ripetere l’esaltante stagione disputata in maglia biancoverde, perdendosi in stagioni avare di realizzazioni. “Avellino diventava per me una carta importante, l’occasione per il rilancio. Mi è andata bene e di gol ne avrei potuto segnare anche 20. In alcune partite l’Avellino non ha avuto fortuna e poi sono arrivato a novembre !” . Musiello, l’unico calciatore a vincere la classifica marcatori in serie B con la maglia dell’Avellino.

Musiello riceve il premio Chevron dopo aver vinto la classifica marcatori di serie B della stagione 1975/76
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