L’Avellino calcio in una figurina….Panini

L’origine delle figurine Panini ha radici molto lontane: Modena, 1956. I due fratelli Panini, Benito e Giuseppe, dopo aver gestito un’edicola a conduzione familiare, fondano un’agenzia di distribuzione di quotidiani: l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini. Ma il colpo di fortuna, o di genio, arriva alcuni anni dopo e precisamente nel 1960. I due fratelli, infatti, trovano in quel di Milano un lotto di vecchie figurine invendute della casa editrice Nannina. I Panini decidono di acquistarla preparando, così, delle bustine tutte loro. Il successo è immediato e inaspettato (3 milioni di bustine vendute a 10 lire l’una) e, visto l’enorme risultato, decidono di fare tutto con i loro mezzi stampando le bustine in un piccolo laboratorio creando, così, il primo album. Le bustine vendute toccano quota 15 milioni: nasce ufficialmente la Collezione Calciatori Panini. Dalla stagione 1961/62 l’album, infatti, esce regolarmente ogni anno. Nel 1963/64 appare, per la prima volta, anche la serie B, mentre nel 1967/68 vengono stampati (prima volta anche per loro) gli scudetti delle squadre di serie C.

1967/68: la prima volta dell’Avellino sull’album Panini

Ma da dove nascono gli stemmi della maggior parte delle squadre di calcio? Fino agli anni ’60 (prima della nascita del suddetto album) era quasi impossibile censire gli stemmi delle squadre e solamente dalla stagione 1969/70 iniziano a far capolino le figurine con gli stemmi più o meno ufficiali. Prima degli stemmi esistevano le mascotte. Questa usanza viene lanciata, nel 1928, dal redattore del Guerin Sportivo Carlin Bergoglio, il quale associa un animale ad ogni squadra in modo da individuare un simbolo (da affiancare ai colori sociali) per ogni squadra. Il tutto viene raccolto e classificato sotto il nome dell’Araldica dei Calci. Alla Juventus viene assegnata la zebra, al Milan il diavolo, al Torino un toro rampante, alla Roma la lupa e così via per ogni squadra. Con gli anni la mascotte acquista sempre più valenza portando alla nascita dei simboli per ogni squadra, tant’è che diventano un vero e proprio punto di riferimento alle città di appartenenza.

Il lupo, mascotte della squadra irpina

L’Avellino entra nel “mondo Panini” proprio nel 1967. All’interno della figurina (in serie C, come detto, raffiguravano solo lo scudetto) la squadra irpina viene identificata tramite lo stemma cittadino: agnello pasquale con banderuola, adagiato sul libro ritagliato d’azzurro e poggiato su una terrazza al naturale; agnello racchiuso in un cerchio su sfondo verde. Simbolo che rimane impresso anche nella stagione seguente. Gli anni ’70, però, rappresentano per la Panini un periodo di grande creatività e di studio dei dettagli. In questo periodo di innovazione ci finisce anche l’Avellino che nella stagione 1969/70 viene raffigurato, per la prima volta, dal lupo. All’interno di uno scudo viene inserito (di profilo) la testa di un lupo su sfondo biancoverde con l’aggiunta di due rettangoli laterali sempre dello stesso colore. Ma perché il lupo? Il geografo greco Strabone, vissuto tra il 58 a. C. e il 25 d. C., scriveva: “Viene poi il popolo degli Irpini. Ricevettero questo nome dal lupo che fece da guida alla loro migrazione: i Sanniti chiamano Hirpus il lupo”. L’animale totem degli Hirpini, infatti, era il lupo che nella lingua osca, la lingua parlata tra Sannio, Lucania e Abruzzo dagli Osci e dai Sanniti, traduce la parola Hirpus in lupo, animale con cui gli Hirpini condividevano il territorio.

Il “Lupo” viene raffigurato per la prima volta nella stagione 1969/70

Fino alla stagione 1972/73 il lupo viene raffigurato da solo salvo poi trovarsi in “compagnia” di una mascotte (dal 1973 al 1977). Nel 1976/77 non troviamo solo il lupo di profilo ma inserito all’interno di una forma ovale con strisce biancoverdi laterali e con la scritta U.S. Avellino sopra e 1912 sotto. Simbolo che rimane sulle figurine durante le stagioni 1977/78; 1978/79; 1980/81 e 1981/82 dove viene raffigurato solo o in “compagnia” di una mascotte. Nel 1982/83 la Panini ritorna agli antipodi (lupo di profilo sormontato da una mascotte), cambiando praticamente il tutto nella stagione 1983/84 (dove appare anche lo sponsor) quando viene raffigurato un lupo con un pallone tra le zampe. Nel 1984/85 appare, per la prima volta, anche il logo storico, il lupo di profilo all’interno del rombo (nato ufficialmente nel 1977 ma, molto probabilmente, incoraggiato dalla popolarità della collezione Panini che spinse molte società a dotarsi di un logo proprio) il quale vi rimane indistintamente fino alla stagione 1989/90.

Il logo storico appare per la volta, invece, nell’album 1984/85.

Nel 1990/91 la Panini “cambia” nuovamente la forma dello scudetto. La testa del lupo (raffigurato sempre di profilo) diventa verde su sfondo bianco affiancato da strisce verticali biancoverdi, con all’interno un pallone nel cui centro spunta una stella. Il tutto viene racchiuso all’interno di un triangolo capovolto con la scritta U.S. Avellino nella parte superiore e S.P.A. 1912 nella parte inferiore. Tale scudetto rimane “appiccicato” sugli album e di conseguenza identifica la squadra irpina fino al 2006/07, salvo la parentesi del 2000/01 (il famoso lupo nero). Dopo diciassette anni dall’ultima uscita (1990), nel biennio 2007-09 riappare nuovamente il logo storico.

Il famoso lupo nero: 2000/01

L’estate del 2009 coincide con il fallimento del glorioso U.S. Avellino e di conseguenza scompare anche il logo. Ai nastri di partenza della stagione 2009/10 scompare anche la figurina dell’Avellino (non accadeva dal 1967) quando lo scudetto viene stampato direttamente sull’album. Dopo lo smacco della serie D e il ripescaggio in Lega Pro (2010/11), l’Avellino è ritornato a uscire dalle bustine di figurine. Dal 2010 al 2015, infatti, a essere incollato è il nuovo logo, il lupo di profilo metà bianco e metà verde, con la scritta A.S. Avellino nella parte superiore e 1912 in quella inferiore. Il tutto rinchiuso all’interno di uno scudo.

Dopo il fallimento del 2009 ecco apparire il nuovo logo

Dopo il fallimento del 2009 il logo storico è stato pignorato da Equitalia e messo all’asta. Acquistato per 130 mila euro da un imprenditore avellinese, il logo è passato all’associazione “Per la storia”, che custodisce tra le proprie mani le sorti dello stemma. La stessa associazione ha poi ceduto il logo in comodato d’uso alle varie società che si sono succedute dal 2015, in modo da non essere più coinvolto in altri sventurati casi di fallimenti societari (come poi successo nel 2019, quando la squadra è dovuta ripartire nuovamente dalla serie D).

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