Negli anni ’60 c’era una filastrocca che faceva così: “Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarnieri, Picchi, Jair, Mazzola, Domenghini, Suarez, Corso”. Questa filastrocca è stata emanata per intere generazioni per immortalare la grande Inter, squadra che vinse praticamente tutto: 3 scudetti (1962/63, 1964/65 e 1965/66), due Coppe dei Campioni (1963/64 e 1964/65) e due Coppe Intercontinentali (1964 e 1965). Ad Avellino, invece, per immortalare la squadra che al termine del campionato 1972/73 stracciò tutti i record, conquistando la serie B per la prima volta, la filastrocca recitava: “Miniussi, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini, Fraccapani, Palazzase, Zoff, Marchesi, Nobili, Pantani”. Questa squadra, rimasta impressa nella memoria dei tifosi irpini per intere generazioni, riuscì nell’intento di conquistare la serie cadetta, dopo che la promozione ottenuta al termine della stagione 1948/49 venne ingiustamente revocata da uno pseudo illecito sportivo. L’Avellino calcio otteneva così la sua prima partecipazione in serie B dopo la sua fondazione datata 1912. Dopo il promettente ritorno in serie C al termine della stagione 1963/64, con un buon 2° posto conseguito nel 1966/67, la squadra irpina si barcamena in terza serie da ormai svariate stagioni: 10° nel 1968/69; 14° nel 1969/70; 16° nel 1970/71, con la salvezza arrivata solo grazie ad una migliore differenza reti; e 12° nel campionato 1971/72.
Il calciomercato
Nel repulisti generale effettuato da Sibilia rimangono in pochi: il difensore Cattaneo, i centrocampisti Palazzese, Zoff e Zucchini, l’attaccante Marchesi. Sibilia punta alla promozione dopo il campionato appena concluso che ha visto l’Avelino annaspare nei bassifondi della classifica. Cambia anche la guida tecnica con l’arrivo, dalla Pro Vasto, del tecnico Giammarinaro. Il nuovo allenatore può contare sulle doti offensive di Pantani, elemento richiesto espressamente dal tecnico e fresco vincitore della classifica marcatori con 18 reti, strappato alla Salernitana per 14 milioni di lire. Il pacchetto arretrato viene stravolto in toto. SibiIia cede i portieri De Amicis e Pistolesi (Campobasso); i difensori Albiccocco (Triestina), Morbidoni, Genovese, Baldan e Monaldi (questi ultimi due al Matera). A difendere la porta biancoverde ci sarà l’esperto Miniussi (Udinese), con Ducci (Battipagliese) a fare da riserva. La retroguardia viene completata, oltre al riconfermato Cattaneo, dallo stopper Piccinini (Pescara), dal libero Fraccapani (Salernitana) e dai terzini Codraro (Matera) e Piaser (Parma). La zona nevralgica del campo vede la partenza di elementi di secondo piano come Girelli (Udinese) e Sentimenti VII (Maceratese), c’è, infatti, la riconferma della coppia centrale di centrocampo Zoff-Zucchini, oltre a quella dell’esterno Palazzese. La mediana inoltre viene rinforzata dall’arrivo dell’esterno Bongiorni (Reggina). In attacco, partiti Santonico (Giulianova, capocannoniere dei lupi con 8 reti nella stagione precedente) e Giugno, Sibilia rinforza pesantemente la zona offensiva con due elementi di sicuro affidamento. Dalla Salernitana ingaggia l’esperto Pantani, vero spauracchio per le difese avversarie, mentre dalla Maceratese ingaggia Nobili (13 reti nella stagione 1971/72), a loro si aggiunge il riconfermato Marchesi.
Il Campionato (1°-14°)
L’Avellino di Giammarinaro inizia bene la stagione: 2-0 contro la Pro Vasto (Zucchini, Palazzese), blitz in quel di Siracusa (1-0; Bongiorni) e terzo successo consecutivo ad opera del Matera (2-1; Pantani, Zucchini). Dopo i sei punti conquistati nelle prime tre partite di campionato arriva la prima sconfitta, è la Juve Stabia (0-1) ad infliggere il primo dispiacere ai biancoverdi. L’Avellino rimedia prontamente allo scivolone di Castellamare di Stabia con una prova all’altezza nell’altro derby contro la Salernitana, con i granata battuti con un secco 3-0 (Marchesi, doppietta Pantani). Altro derby, il terzo consecutivo, alla 6° giornata in quel di Caserta quando arriva la quinta vittoria in campionato. Pantani e soci chiudono la pratica Casertana già nei primi 45’ minuti (3-0 all’intervallo), nella ripresa il definitivo 4-0 (Pantani, Nobili, autorete di Noletti, Nobili). A tenere il passo dell’Avellino c’è solo il Lecce.
Contro il Chieti di Angelillo arriva il primo pari stagionale (1-1; Bongiorni), altri due punti conquistati contro la Turris dell’ex allenatore biancoverde Losi (2-0; Palazzese, Agostini), pari (0-0) in quel di Crotone, seguito da tre vittorie consecutive contro Trani (3-1; Marchesi, autorete di Caroletta, Palazzase), Frosinone (1-0, Nobili su rigore) e Messina (2-0; doppietta di Nobili). Alla 13° giornata arriva il secondo stop stagionale. Dopo otto risultatiti utili consecutivi (5°-12°) l’Avellino cade in quel di Acireale (1-2; Nobili su rigore). Gara caratterizzata dall’uscita del portiere Minuissi, caduto a terra e sostituito dopo esser stato colpito da un oggetto lanciato dagli spalti. Dopo la riserva scritta da parte dell’Avellino all’arbitro (dove veniva presentato un referto medico con l’impossibilità al prosieguo alla gara di Miniussi), la gara non viene omologata. La Lega in seguito respingerà il ricorso dell’Avellino confermando il risultato del campo. Come successo contro la Juve Stabia, anche dopo la sconfitta di Acireale l’Avellino si rialza prontamente e, sul neutro di Bari, annichilisce il Barletta con un perentorio 6-2 (Tripletta di Marchesi, Doppietta di Pantani, autorete di Del Sorbo).
Calciomercato di novembre
Sono pochi i movimenti di mercato in questa finestra novembrina. Visto l’ottimo andamento in campionato vengono acquistati calciatori per dare più alternative a Giammarinaro, visto che ormai l’intelaiatura della squadra è ottimamente amalgamata. Come vice Miniussi arriva il portiere Violo (Sambenedettese), in mediana arriva la mezzapunta Caocci (Olbia), mentre nel già collaudato reparto offensivo ecco arrivare Agostini (Sambenedettese).
Amichevole Avellino-Milan 1-5
Dopo la gara Barletta-Avellino, gli irpini giocano un’amichevole di lusso contro il Milan. Troppo netto il divario tra le due squadre con i rossoneri che, dopo il vantaggio irpino grazie a Pantani, rifilano cinque reti agli irpini. Avellino: Violo (46’ Miniussi), Codraro, Piaser, Zoff (69’ Zucchini), Piccinini, Fraccapani, Marchesi, Caocci, Agostini (46’ Nobili), Pantani, Bongiorni. Milan: Vecchi, Sabatini, Zignoli, Rosato (46’ Dolci), Schnellinger (46’ Turone), Biasolo (46’ Magherini), Bigon (68’ Casone), Benetti, Prati, Rivera (75’ Rosato), Chiarugi (46’ Golin). Arbitro: Panzino di Catanzaro. Reti: 9’ Pantani (Av), 17’ e 19’ Rivera, 37’ e 67’ Prati, 79’ Benetti. Spettatori: 15.000. Prima della gara Sibilia offre una medaglia d’oro all’allenatore milanista Rocco e al segretario, irpino di nascita, Carlo Mupo.
15°-19°
Prima del big match della 16° giornata l’Avellino rastrella altri due punti importanti contro il Cosenza (3-1; Marchesi, Agostini, Pantani), arrivando così allo scontro diretto con entrambe le squadre in testa alla classifica. Stadio “Via del Mare” gremito (25.000 spettatori) con il Lecce che supera l’Avellino (1-2, Nobili su rigore) e si riprende nuovamente la testa della classifica. L’Avellino accusa il colpo e dopo la sconfitta in Puglia inizia a perdere terreno. La squadra di Giammarinaro perde lucidità in zona offensiva e deve sfruttare due penalty per avere la meglio sia del Trapani (1-0; Pantani su rigore) che del fanalino di coda Potenza (1-0; Nobili su rigore), intervallate dal pari (0-0) di Sorrento. Il girone di andata si chiude con i lupi costretti ad inseguire: Lecce punti 31; Avellino e Acireale p. 29; Chieti e Juve Stabia p. 24; Salernitana p. 21.
Il Campionato (20°-38°)
Anche il girone di ritorno inizia con il singhiozzo. Pari (0-0) contro la Pro Vasto, vittoria di misura contro il Siracusa (1-0; Marchesi), ed altro pareggio esterno (0-0) in quel di Matera. Il pari in Basilicata permette al Lecce di allungare sempre di più in classifica (+4 alla 22° giornata): la serie B sembra prendere sempre di più la via della Puglia. Dopo il rinvio, causa neve, della gara contro la Juve Stabia, l’Avellino espugna di “Vestuti” di Salerno (1-0; autorete di Coppola), confermandosi in ripresa dopo la netta affermazione contro la Casertana (3-0; Doppietta di Zucchini, Marchesi su rigore). L’Avellino vola a gonfie a vele mentre il Lecce inizia a perdere qualche colpo. Gli irpini rosicchiano punti importanti dopo le vittorie contro Chieti (1-0; Marchesi) e quella del recupero contro la Juve Stabia (1-0; Codraro. Decima partita consecutiva senza subire reti); complici i pareggi dei salentini contro Barletta e Chieti il distacco dalla capolista si assottiglia a soli due punti. Nel momento migliore della stagione ecco arrivare la sconfitta di Torre del Greco. Dopo 10 risultati utili consecutivi (frutto di 7 vittorie e 3 pareggi) l’Avellino cade contro la Turris (1-2; Zucchini), si interrompe così anche l’imbattibilità di Miniussi che durava da 989 minuti.
Sarà l’ultima sconfitta in campionato. L’Avellino riprende la rincorsa al Lecce quando batte il Crotone (3-0; Pantani, Marchesi, Nobili), portandosi così, la domenica seguente, a soli due punti dai giallorossi quando i lupi espugnano Trani (2-1; Pantani, Agostini), mentre il Lecce cade in quel di Cosenza (2-1): Lecce 47; Avellino 45. Nonostante i due punti di vantaggio sui biancoverdi la società pugliese decide di esonerare l’allenatore Corradi per sostituirlo con Maino Neri. L’Avellino continua la sua striscia positiva ottenendo altre due vittorie nelle trasferte di Frosinone (3-0; Pantani, Codraro, Cattaneo) e Messina (2-1; Doppietta di Zucchini). La notizia che scatena l’entusiasmo, però, è la sconfitta del Lecce contro la Turris: l’aggancio è riuscito. Alla 31° giornata l’Avellino e il Lecce sono appaiate a quota 49 punti. Dopo due trasferte consecutive ecco arrivare due gare interne da disputare al Comunale. L’Avellino sfrutta favorevolmente il doppio turno casalingo grazie alle vittorie conquistate contro Acireale (2-0; Nobili, Bongiorni) e Barletta (1-0; Codraro ad una manciata di minuti dalla fine). Il Lecce, invece, stecca in quel di Frosinone (1-1) e permette ai biancoverdi di operare il tanto agognato sorpasso a cinque giornate dalla fine: Avellino 53, Lecce 52. La truppa di Giammarinano, prima del fatidico big match contro i salentini, conserva il punto di vantaggio dopo la vittoria esterna in quel di Cosenza (3-2; Nobili su rigore, Zoff, Bongiorni). Domenica 27 maggio 1973 ecco arrivare il fatidico scontro diretto. Avellino e Lecce si giocano in 90 minuti l’intero campionato. Il pubblico avellinese risponde alla grande al match-promozione riempendo il Comunale all’inverosimile: 25.000 spettatori e 47 milioni d’incasso. Un vero record per la serie C! Sul campo la squadra di Giammarinaro si conferma la più forte. Al 55’ l’episodio che decide la gara. Pantani in area viene trattenuto per i piedi dal portiere Ferretti: rigore sacrosanto. Dal dischetto Nobili non sbaglia e regala l’ottava vittoria consecutiva (1-0) ai lupi che volano in classifica: Avellino 57; Lecce 54. Il solco è tracciato.
Nella trasferta siciliana contro il Trapani arriva un altro step verso la promozione, il pari (0-0) consente ai biancoverdi di mantenere a debita distanza la squadra pugliese, vittoriosa contro la Casertana: Avellino 58; Lecce 56. Contro il Sorrento (3-0; Marchesi, Nobili su rigore, Marchesi) la compagine irpina ottiene l’ennesima vittoria casalinga (18 vittorie in 19 gare), ma per festeggiare la conquista la promozione deve aspettare l’ultima di campionato. A movimentare la partita contro il Sorrento (iniziata con mezz’ora di ritardo) era stato il pre-gara. Prima del fischio iniziale c’era stato un primo tafferuglio tra il calciatore del Sorrento Lorenzini e il custode dello stadio Pagnotta. La zuffa si era poi estesa arrivando a toccare una ventina di persone tra giocatori, dirigenti e addetti. Alla fine del parapiglia alcuni calciatori vengono portati in ospedale (Formisano e Rinaldi del Sorrento, Codraro dell’Avellino) e dimessi poco dopo. Nonostante la vittoria sul campo la gara non viene omologata. Bisogna aspettare, perciò, gli ultimi 90 minuti per festeggiare. Con tremila tifosi al seguito l’Avellino regola facilmente il già retrocesso Potenza (2-0; Caocci, Bongiorni) conquistando la prima, storica, promozione in serie B. Solo a campionato finito il Giudice Sportivo della Lega Semiprofessionisti omologherà la gara contro il Sorrento, confermando il risultato del campo e comminando una multa di centomila lire ad entrambe le società. L’Avellino chiude la sua straordinaria stagione con all’attivo 62 punti, record di punti mai raggiunto in serie C.
La Coppa Italia Semiprofessionisti
Altrettanto emozionante fu il percorso intrapreso dalla truppa di Giammarinaro durante il cammino in Coppa Italia Semiprofessionisti, manifestazione istituita dalla Lega Semiprofessionisti proprio all’inizio della stagione 1972/73. Inserito in un girone a tre insieme a Salernitana e Matera, con gare di andata e ritorno, l’Avellino ottiene il passaggio del turno dopo aver concluso al primo posto il proprio girone. Vince il derby con la Salernitana (2-0; Palazzase, Pantani su rigore); pari in quel di Matera (1-1; Nobili); sconfitta a Salerno (0-1) e vittoria contro il Matera (3-1; Marchesi, Pantani, Nobili). Al termine delle gare la classifica recita: Avellino 5; Matera 4; Salernitana 3. Passato il turno l’Avellino incontra la Juve Stabia nei sedicesimi di finale. In una gara secca giocata a Cava de Tirreni, i biancoverdi la spuntano solo dopo i calci di rigori (0-0 dopo i 120’, 3-2 nei penalty). Negli ottavi si ripete l’eterno duello contro il Lecce. La squadra di Giammarinaro riesce nell’impresa di vincere entrambe le gare: 1-0 (Pantani) al Comunale e 2-0 (Agostini, Palazzese) al Via Del Mare. Nei quarti di finale la vittima sacrificale è il Cosenza. L’Avellino ipoteca il passaggio del turno già nella gara di andata (3-0; Bongiorni, autorete di Bompani, Palazzese), andando comunque a vincere anche a Cosenza (1-0; Agostini). In semifinale ecco arrivare il Giulianova, squadra temibile e in piena lotta promozione nel girone B di serie C. Entrambe le gare sono abbastanza equilibrate: pari all’andata (1-1; Bongiorni) e vittoria nel ritorno (1-0; Agostini) che permette all’Avellino di conquistare una storica finale. È Avellino-Alessandria la prima finale di Coppa Italia Semiprofessionisti, con i piemontesi giunti a giocarsi l’ambito trofeo dopo aver superato il Modena nell’altra semifinale. La finale, giocata alla Stadio Flaminio di Roma, vede l’Alessandria superare i biancoverdi solo nei supplementari (4-2; Bongiorni, Palazzaese), dopo che i 90 minuti si erano conclusi 2-2. Alcune decisioni incomprensibili dell’arbitro Levrero di Genova, lo stesso del match-clou Avellino-Lecce, resero impossibile all’Avellino di vincere il trofeo, causando caos sia in campo che sugli spalti. Cosa che costrinse i giocatori dell’Alessandria ad alzare il trofeo solo negli spogliatoi.
La Nota
L’Avellino è uscito vincitore dall’eterno duello contro il Lecce, conquistando al termine della stagione l’accesso alla serie cadetta. E pensare che la serie B stava incanalandosi verso il Salento quando il gap tra le due squadre era arrivato a toccare 4 punti (22° giornata), poi un’incredibile serie di risultati positivi da parte di Pantani e soci (12 vittorie tra la 23° e 35° giornata, di cui ben 8 consecutive) ha permesso prima l’aggancio e poi il definitivo distacco. Inutile dire che il match-clou della 35° giornata ha messo la parola fine al campionato. Snoccioliamo qualche numero: punteggio finale di 62 punti conquistati (su 76 totali), mai raggiunto in serie C; 28 vittorie conquistate; 64 reti segnate (secondo miglior attacco del girone dietro al Lecce con 65); 18 reti subite (miglior difesa del campionato); nessuna sconfitta in casa (18 vittorie e un pareggio); maggior incasso per una gara di C registrato durante la gara Avellino-Lecce con 47.997.000 di lire. Serviva ancora altro?
L’Allenatore
Appese le scarpette al chiodo Giammarinaro (nato a Tunisi il 20/10/1931) intraprende la carriera da allenatore, guidando principalmente squadre militanti in serie C. Dopo aver svolto il ruolo di allenatore-giocatore a Pescara (1965/66), nel 1966 approda alla Maceratese dove ottiene un brillante 2° posto. Nel 1967/68 ritorna a Pescara (6°), per poi fare tappa ad Ancona (5°). Nel 1969/70 ritorna nuovamente alla Maceratese, intanto retrocessa in D, conquistando la promozione in terza serie, ottenendo l’anno seguente un tranquillo piazzamento in serie C (8°). Nella stagione 1971/72, invece, cambia nuovamente squadra e si siede sulla panchina della Pro Vasto, dove ottiene un buon 5° posto. Vero motivatore, la sua esperienza da ex calciatore, che lo aveva visto indossare la maglia del Grande Torino subito dopo i tragici fatti di Superga, gli aveva dato l’abilità nel saper preparare e cambiare in corso la partita, risultando spesso decisivo.
La Squadra
Giammarinaro è riuscito ad amalgamare una squadra che, prima dell’inizio della stagione, vedeva in Cattaneo, Marchesi, Palazzese, Zoff e Zucchini gli unici superstiti della tribolata stagione 1971/72. Tra i pali l’esperienza di Miniussi (1940; 37 presenze/15 reti subite) che, grazie ad una difesa praticamente imperforabile, è arrivato a toccare 989 minuti di imbattibilità. Per il secondo portiere Violo (1947; 2 pr./3 reti subite) solo scampoli di gloria. La retroguardia meno battuta del campionato ha visto nello stopper Piccinini (1946; 34/0) e nel libero Fraccapani (1948; 27/0) una coppia di sicuro affidamento. Sulla destra, con compiti prettamente difensivi, agiva Piaser (1946; 36/0); sul versante opposto, con caratteristiche più offensive, c’era Codraro (1946; 36/3). Cattaneo (1951; 20/1), invece, è stato il jolly difensivo di Giammarinaro, utile sia come marcatore che come terzino. Il fulcro della mediana era composto dal duo Zoff (1947; 31/1)-Zucchini (1947; 33/7), mentre sugli esterni Giammarinaro poteva contare su una batteria di elementi con spiccate doti offensive. Sulla sinistra spesso agiva Nobili (1949; 36/13), giocatore estroso e spesso decisivo sia dagli undici metri (7 rigori realizzati) che sui calci piazzati, utilizzato anche da seconda punta; mentre le altre due “ali” erano Bongiorni (1947; 35/5) e Palazzese (1950; 33/3). Acquistato a novembre, invece, Caocci (10/1). In attacco, la coppia gol che ha fatto sognare i tifosi irpini è stata quella composta da Pantani (1940; 31/11) e Marchesi (1950; 34/12). Calciatore di spiccata personalità il primo, capace di risolvere le partite grazie a giocate individuali; più punta il secondo, elemento che faceva della progressione la sua arma migliore. A dar manforte i due, nel mercato invernale la società è intervenuta regalando al tecnico anche Agostini (1948; 19/3).