Il primo campionato ufficiale dell’Avellino: 1929/30

Dopo la nascita ufficiale del calcio ad Avellino, 1912, in tutta Italia il foot-ball prende il sopravvento solo dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, esplodendo definitivamente durante il periodo Fascista. Per un’efficace propaganda era necessario non solo creare impianti di prestigio per le grandi manifestazioni nazionali e internazionali, ma anche offrire a ogni comune uno standard minimo di attrezzature sportive. Sorgono importanti stadi quali San Siro a Milano (1926), Littorale a Bologna (1297); Berta a Firenze (1931); Benito Mussolini a Torino (1933) e Giorgio Ascarelli a Napoli (1934). Con la Legge n.1580 del 21 giugno 1928 (provvedimenti per la costruzione e il restauro dei campi sportivi), moltissimi stadi, nuovi o ristrutturati, vengono inaugurati durante il fascismo: Sinigaglia a Como (1927); Comunale, poi Atleti Azzurri d’Italia, a Bergamo (1928), Zini a Cremona (1929); Littorio, poi Mocagatta, ad Alessandria (1929); Littorio, poi Dorico, ad Ancona (1931); Littorio, poi Arena Garibaldi, a Pisa (1931); Leonida Robbiano, poi Silvio Piola, a Vercelli (1932); Littorio, poi La Favorita, a Palermo (1932); Luigi Ferraris a Genova (1933), ecc. Anche Avellino non rimane a guardare e il 2 giugno del 1929, alla presenza dell’On. Avv. Gigi Lanfranconi, il Piazza d’Armi, un tempo spiazzo per le esercitazioni militari, viene sistemato per poter ospitare gli incontri assumendo la denominazione di “Campo Littorio”. Fatto lo stadio però bisognava fare la “squadra”. L’Avellino, fino al 1929, aveva partecipato principalmente a tornei provinciali e regionali, con la prima partita ufficiale giocata solo nel 1923. Una volta adeguato il “Littorio” e organizzata la società, capitanata dal Presidente Di Marzo Capozzi, proprietario delle famose miniere di Zolfo di Tufo, l’A.S. Avellinese ottiene l’iscrizione alla III Divisione Campania, quinto livello del panorama calcistico italiano dopo serie A; Serie B; I e II Divisione. Composto da due gironi, la squadra irpina viene inserita nel girone A insieme a: Dopolavoro Ferroviario (Napoli); Giovanna D’Arco (squadra di Castellamare di Stabia); Littorio (Benevento); Neapolis (Napoli); Scafatese e Sibilla (Bacoli). Il girone B vede la partecipazione del Dopolavoro Aurelio Padovani (Giugliano); Palmese; Calciatori Napoletani; Campobasso; Circolo del Motore (Napoli); Fuorigrotta (Napoli); e la nobile decaduta Savoia, squadra che solo qualche anno prima (1924) aveva conteso lo scudetto nella finalissima contro il fortissimo Genoa. Le prime tre classificate dei due gironi si scontreranno in un girone finale che vedranno salire in II Divisione le prime tre classificate. La conduzione tecnica della squadra irpina viene affidata a Gianni Terrile, ex calciatore di Andrea Doria, Lazio e Inter, arrivato in Irpinia dopo un biennio sulla panchina del Napoli (facente parte di una commissione tecnica nella stagione 1927/28; subentrato alla 12° nella stagione seguente). Athos Zontini (nativo di Bagnoli Irpino), prima ex calciatore e poi medico del Napoli, nel suo libro “Storia del Napoli” scrive: “Autentico gentlemen, Terrile non assunse mai le arie e le pretese dei grandi allenatori. Seppe invece, con molto senso tattico e buona dose di energia, ridare vigore morale e atletico alla compagine azzurra che espresse in quel campionato un finale sorprendente, ricco di notevoli affermazioni”.

Il presidente Di Marzo insieme ad Affabile

Il Campionato

La stagione 1929/30 inizia il 3 novembre 1929 sul campo dell’Arenaccia contro il Neapolis (con la straordinaria presenza di Garbutt sulla panchina napoletana), la squadra di Terrile, in campo con una maglia nero-cremisi, registra, però, una pesante sconfitta (0-4). L’A.S. Avellinese, in quella che sarà la prima formazione in un campionato ufficiale, scese in campo con: Pecoraro, Fruggeri, Berardinelli, Andreanelli, Bellezza, Silvestro, Guarino, Saviano, Quattrocchi, Ricciardi I, Hoffmann. L’esordio stagionale al “Littorio” salta causa impraticabilità del campo, così l’Avellinese è costretta a disputare una nuova trasferta. Con al seguito una folta rappresentanza di tifosi, la squadra di Terrile espugna Bacoli infliggendo un sonoro 6-2 (3 Ricciardi; 2 Saviano; 1 Quattrocchio) alla Sibilla. La prima partita casalinga in un campionato ufficiale è datata 24 novembre 1929, avversario di turno: il Benevento. In un Littorio gremito (un migliaio gli irpini, 800 quelli provenienti da Benevento) il match si conclude in parità (1-1; Ricciardi). “Il Popolo Sannita” descrive così la rete dei padroni di casa:”Sul finire del tempo l’undici azzurro dovrà subire l’unico goal avellinese. È Ricciardi che veloce, irruente, fulmina la rete di Scotti con un pallone a mezza altezza che dopo avere toccato lo spigolo interno del paletto schizza in rete”. La prima sconfitta interna (1-2; Ricciardi) arriva nel recupero contro il Dopolavoro Ferroviario di Napoli. Durante la gara alcuni incresciosi comportamenti da parte dei giocatori napoletani scatena la rabbia degli spettatori che, al termine della partita, sfogano la loro frustrazione aggredendo due calciatori ospiti e colpendo con un bastone l’arbitro Primo di Napoli. Non contenti, alcuni sostenitori seguono di nascosto l’arbitro fino alla stazione dove viene picchiato prima di salire sul treno. L’Avellinese paga l’esuberanza dei propri tifosi con la squalifica di una giornata del campo a cui si aggiunse una multa di 200 lire. Dopo il turno di riposo, l’Avellinese agguanta il secondo successo in trasferta battendo la Giovanna D’Arco (4-1; 2 Ricciardi e Saviano). Contro la Scafatese, sul neutro di Palma Campania vista la squalifica del proprio campo di gioco, l’Avellinese ottiene quello che si può definire il primo successo casalingo (2-0; Ricciardi, Saviano). Il girone di ritorno si apre con l’attesa sfida contro il Neapolis. La gara però inizia con notevole ritardo in quanto l’autobus della squadra napoletana si guasta sulla salita di Monteforte Irpino. Rimasti senza mezzo, alcuni calciatori raggiungono Avellino dopo aver percorso otto chilometri a piedi, solo in pochi riescono a trovare posto su alcune carrozze. Stanchi già prima di scendere in campo, l’Avellinese si sbarazza, così, facilmente (5-0; 3 Saviano; 2 Ricciardi) della squadra napoletana. Rinviata, causa impraticabilità di campo, la gara contro il Dopolavoro Ferroviario Napoli, la squadra irpina ottiene i due punti quando batte al Littorio la Sibilla (2-0). Dopo quattro vittorie consecutive la squadra di Terrile deve arrendersi al Littorio Benevento (0-2), fanalino di coda, che contro gli irpini festeggia la prima vittoria in campionato. Dopo il turno di riposo Ricciardi e company ottengono un buon punto (0-0) nella gara di recupero contro il Dopolavoro Ferroviario Napoli, ritornando alla vittoria la giornata seguente contro la Giovanna D’Arco (3-1; Ricciardi, Petrosino, Saviano). Avellinese che scendeva in campo con il nuovo acquisto Petrosino, attaccante proveniente dalla Nocerina (squadra di I Divisione). Ormai certi della qualificazione al girone finale gli irpini escono sconfitti contro la Scafatese (1-2; Ricciardi), chiudendo il campionato al terzo posto: Dopolavoro Ferroviario Napoli e Neapolis punti 17; Avellinese p. 14; Giovanna D’Arco e Scafatese p. 10; Sibilla p.8; Littorio Benevento p. 7. Oltre al Dopolavoro Ferroviario Napoli, Neapolis e Avellinese passano il turno anche le prime tre del girone B: Savoia, Fuorigrotta e Calciatori Napolitani. Le prime tre del girone finale verranno poi promosse in II Divisione.

La classifica al termine del campionato, gli irpini piazzandosi al terzo posto si qualificano per il girone finale

Girone Finale

Partita non certo con i favori del pronostico la squadra di Terrile non inizia nei migliori dei modi il girone impattando sia contro i Calciatori Napoletani (1-1; Saviano) che contro il D.L.F. Napoli (1-1; Saviano). Accompagnata da un centinaio di tifosi nella trasferta contro il Neapolis, la squadra avellinese incappa in una pesante sconfitta (0-4), subito rimediata nella gara interna contro il blasonato Savoia (2-1; Ricciardi, Petrosino). L’Avellinese chiude l’andata con il pari esterno contro il Fuorigrotta (1-1; Saviano), uscendo sconfitto nella seconda trasferta consecutiva contro i Calciatori Napoletani (2-0). Il doppio turno interno (7°-8°) sembra segnare il punto di svolta della squadra che ottiene quattro punti quando batte sia il D.L.F. Napoli (5-3; 2 Saviano, 1 Ricciardi, Petrosino, De Nicola) che il Neapolis (2-1; Ricciardi, Saviano). La doppia vittoria ottenuta al Littorio proietta la squadra di Terrile a ridosso delle prime tre. Il girone finale, però, si chiude in malo modo. L’Avellinese, infatti, non riesce nell’intento di agguatare le prime posizioni dopo le due sconfitte consecutive patite contro la capolista Savoia (2-4; De Nicola, aut. Marte) e il fanalino di coda Fuorigrotta (2-3; Petrosino, Ricciardi). I nove punti conquistati non bastano per la promozione, il quarto posto conquistato non permette alla squadra di Terrile di salire in II Divisione: Savoia punti 14; D.L.F. Napoli p. e Neapolis p. 12; Avellinese p. 9; Calciatori Napoletani p. 8; Fuorigrotta p. 5. Promozione che arriverà solo in seguito, dopo la rinuncia del Neapolis, che aprirà le porte della II Divisione ai nastri di partenza della stagione 1930/31. Si concludeva così il primo campionato ufficiale dell’Avellino.

La classifica al termine del girone finale

error: Il contenuto è protetto