Milan, che sbandata! Così titola la Gazzetta dello Sport all’indomani della pesante sconfitta milanista in terra d’Irpinia, una sconfitta, secondo la testata giornalistica, passata più come un incidente di percorso che per l’effettivo merito alla compagine allenata da Veneranda, che, quella domenica, ottenne una vittoria quanto bella quanto clamorosa. D’altronde, l’Avellino ha sempre fatto del fattore campo la sua arma in più, nei dieci campionati disputati in massima serie, buona parte dei punti salvezza sono sempre giunti dal Partenio, eretto a vero e proprio fortino. Veneranda, riconfermato sullo scanno biancoverde, sottolinea l’importanza della “Legge del Partenio” alla vigilia dell’esordio in campionato: “Quest’anno il fattore campo sarà egualmente determinante ma dovremo partire con il piede giusto. Rinuncio ancora a Diaz, almeno nella prima parte della gara, ma per il resto posso contare su un complesso in buone condizioni fisiche”. Al Partenio, per la prima in campionato, arriva il Milan, neopromosso in serie A. La squadra di Castagner giunge in Irpinia da sfavorita: nelle tre precedenti partite ha sempre perso: 1-0 nei campionati 1978/79 e 1979/80 e 2-0 nel 1981/82. Veneranda non vuole lasciare spazi ai rossoneri e schiera Di Somma libero ed attua rigide marcature a uomo: francobolla Favero su Blissett ed incolla Osti a Damiani, con Limido e Tagliaferri impegnati a controllare Verza e Battistini. Il mister può contare anche sull’ultimo arrivato Diaz; ma, a causa del ritardo di condizione, parte tra le riserve. A completare il quadretto, la spettacolare cornice di pubblico: 24.577 paganti e ben 12.310 abbonati, nel catino biancoverde ci sono 40.000 mila spettatori! Prima mezz’ora equilibrata, con un’occasione per parte: Damiani tirava alto da buona posizione, mentre Barbadillo, leggermente defilato, calciava addosso a Nuciari. Al 31’ arrivava il vantaggio dei padroni di casa. Colomba partiva in contropiede e lanciava Bergossi che, una volta in area, saltava Nuciari e depositava in rete facendo esplodere il Partenio.
Il Milan non reagiva e al 39’ incassava il raddoppio. Filtrante di Limido per Barbadillo che, con un secco destro, infilava Nuciari per la seconda volta. È un Milan spento, senza voglia e carattere; l’Avellino, invece, ha fiato, coraggio ed è dannatamente aggressivo.
Nella ripresa i rossoneri cercano di dimezzare lo svantaggio ma anche la fortuna non è dalla loro parte: salvataggio di Vullo sulla linea e palo di Carotti a Cervone battuto. A complicare i piani di rimonta dei rossoneri ci pensa Baresi, espulso dall’arbitro Ciulli al 52’ per un calcio, a gioco fermo, ai danni di Osti. Al 68’ l’Avellino cala il tris con Bergossi. L’attaccante, in giornata di grazia, batteva nuovamente Nuciari, in uscita disperata, con un pallonetto.
Nel finale c’era gloria anche per Diaz, il puntero argentino saltava Tassotti e offriva a Colomba l’assist per il definito 4-0. Per il Milan quarta sconfitta in altrettante gare giocate ad Avellino: la maledizione del Partenio continua.
Bergossi (uno dei migliori insieme a Barbadillo) non sta nella pelle: ”E’ davvero un pomeriggio indimenticabile per me, di quelli da incorniciare”, gli fa eco il peruviano: “Ho disputato una buona gara, tra le migliori in Italia. Certo che un inizio così ci rende tutti molto ottimisti per il nostro futuro”. Veneranda, incredulo per il risultato ma non per la vittoria, esalta il pubblico: ”Non potevamo iniziare in modo migliore e questo è merito anche di un pubblico eccezionale che ci è stato vicino come non mai”. Animi totalmente diversi in casa Milan. I rossoneri cercano di “alleggerire” la pesante sconfitta nascondendosi dietro alla sfortuna (un salvataggio sulla linea ed un palo), episodi (espulsione Baresi) e la scarsa condizione fisica. Blissett: “Non avrei mai immaginato un avvio così. Che delusione!”, Castagner, invece, va giù duro:” Abbiamo perso la testa dopo il primo gol, è stata una lezione severissima!”. Da dimenticare anche la prima, da capitano in A, per Baresi: “Ero nervoso per lo svantaggio. Abbiamo perso la testa, io per primo, adesso non ci resta altro da fare se non un bell’esame di coscienza collettivo”. Insomma, il ritorno in A del Diavolo…….. è stato un vero Inferno.
1° giornata, 11 settembre 1983
Avellino-Milan 4-0
Avellino: Cervone 6,5, Osti 6,5, Vullo 6,5, Schiavi 6,5, Favero 7, Di Somma 6,5 (86’ Biagini s.v.), Barbadillo 7,5, Tagliaferri 6,5, Bergossi 7 (79’ Diaz s.v.), Colomba 6,5, Limido 6,5. In panchina: Rossi, Mileti, Bertoneri. All.: Veneranda 7.
Milan: Nuciari 5, Gerets 5,5, Evani 6, Tassotti 5,5, Spinosi 5,5 (46’ Carotti 5,5),F. Baresi 5, Icardi 6, Blissett 4,5, Battistini 6, Verza 6, Damiani 5,5 (84’ Paciocco s.v.). In panchina: Piotti, F.Galli, D.Tacconi. All.: Castagner 5.
Arbitro: Ciulli di Roma
Marcatori: 31’ Bergossi, 39’ Barbadillo, 68’ Bergossi, 80’ Colomba
Ammoniti: Di Somma e Carotti
Espulso: Baresi al 52’
Note: Spettatori paganti 24.577 per un incasso di 256.870.500 di £ a cui si aggiungono i 12.310 abbonati per una quota di 102.261.000. Per un totale di 36.887 spettatori.