Avellino, 27 maggio 1973. Al Comunale è in programma il big-match della 35° giornata del girone C di serie C. Avellino e Lecce si giocano la promozione diretta dopo aver duellato per un intero campionato. Alla vigilia della partita le due squadre, infatti, sono divise da un solo punto in classifica: Avellino 55, Lecce 54; la Turris, terza, è a quota 43. La truppa di Giammarinaro si ritrova in testa alla classifica dopo un lungo inseguimento, culminato con il sorpasso avvenuto solo alla 33° giornata.
La città irpina ribolle d’entusiasmo mentre le strade sono letteralmente tappezzate di striscioni: “Il Lecce sogna, l’Avellino segna!”; “Né Neri, né Pugliese fan paura al lupo avellinese!” (Neri era l’allenatore della squadra giallorossa); “Siam corean (Rione Corea, ndr) e la B vogliam!”; “La battaglia è finita, l’Avellino si è esi…B…ita”; “Per il Lecce di Solombrino il funerale si farà ad Avellino” (Solombrino era il presidente del Lecce); “Dice il Lecce poveretto…sarò in B fra qualche annetto”; “Alla fin della partita per il Lecce è già finita”. Anche se il più bello rimaneva quello che faceva: “Lecce con due C, come vuoi andare in B?”.
Sibilia sente “profumo” d’incasso e piazza il costo del biglietto della Tribuna Centrale a 8.000 lire, 6.000 quella Laterale, mentre Curva e Gradinata costano 3.000 lire. Il pubblico non si lascia scappare l’appuntamento con la storia e riempie il Comunale già due ore prima dell’inizio della gara, fissato per le 16. Quando l’arbitro Levriero fischia l’inizio dell’incontro, sugli spalti ci sono 25.0000 spettatori. Non è da meno anche l’incasso: 48 milioni di lire, record per la serie C.
Il primo tempo, però, lascia poco spazio allo spettacolo, con Levriero che spezzettava continuamente il gioco visti i tanti falli. L’unica vera palla gol del primo tempo è di marca irpina. Pantani, al 9’, smarcava Marchesi che, solo davanti a Ferretti, calciava addosso al portiere leccese. Il nervosismo accumulato nei giorni precedenti alla gara trovava sfogo al 32’. Vellani, dopo esser stato fermato fallosamente da Zucchini, una volta ripreso il gioco, colpiva con un violentissimo pugno lo stesso centrocampista irpino. Vellani veniva espulso, mentre Zucchini, una volta medicato, veniva poi sostituito da Palazzese. Ad inizio ripresa (47’) veniva ristabilita anche la parità numerica, quando Levriero espelleva Piccinini per un fallo su Carella. La gara sembrava scorrere sulla falsa riga del primo tempo, ma, al 55’, arrivava l’episodio che cambiava la gara. Filtrante di Marchesi che trovava bene appostato Pantani che, nel tentativo di superare il portiere Ferretti, veniva agganciato da quest’ultimo: rigore. Dal dischetto, Nobili non sbagliava: portiere da una parte, palla dall’altra.
La rete faceva letteralmente esplodere il Comunale, al gol dell’Avellino alcuni spettatori venivano colpiti da malore e portati all’ospedale. A venti minuti dalla fine Neri inseriva Cesana sperando di cambiare inerzia alla gara, ma senza esito. Il Lecce, logorato anche dalla stanchezza, rischiava di subire anche la rete del raddoppio, quando Di Somma, ad una manciata di minuti dalla fine, salvava sulla linea una rete già fatta. Al triplice fischio scoppiava l’entusiasmo in casa irpina, con i calciatori portati in trionfo dai tifosi biancoverdi entrati in campo per festeggiare la vittoria. L’Avellino allungava definitivamente in classifica distaccando l’eterno rivale (57 punti degli irpini contro i 54 dei leccesi), ipotecando, così, la serie B.
Avellino, 27 maggio 1973.
35° giornata
Avellino-Lecce 1-0
Avellino: Miniussi, Codraro, Piaser, Zucchini (46’ Palazzese), Piccinini, Fraccapani, Nobili, Zoff, Marchesi, Pantani, Bongiorni. In panchina: Violo. Allenatore: Giammarinaro.
Lecce: Ferretti, Lorusso, Vellani, Tornese, Mamilovich, Di Somma, Carella, Materazzi, Ferrari, Giagnoni, Fiaschi (70’ Cesana). In panchina: Trevisan. Allenatore: Neri
Arbitro: Levrero di Genova
Rete: 56’ (rig.) Nobili
Note: Spettatori 25.000 circa per un incasso di 48 milioni di lire. Espulsi: Vellani (Lecce) al 32’ e Piccinini (Avellino) al 47’. Ammoniti: Piaser e Carella. Angoli 5-1 per l’Avellino.