Avellino 2004/05: i lupi conquistano la serie B dopo i play off vinti contro il Napoli

La stagione 2003/04 si è appena conclusa nel peggiore dei modi, con l’interminabile campionato di serie B (46 gare disputate !) terminato con l’Avellino in penultima posizione e perciò nuovamente retrocesso in C1. La famosa accoppiata Casillo-Zeman non è riuscita nell’intento di riportare in Irpinia i fasti di Foggia (promozione in serie A e tre salvezze consecutive in massima serie ad inizio anni ’90). Archiviata la retrocessione quello cha fa più paura è la disastrosa situazione societaria in cui versa la società. Il bilancio ufficiale del 30 giugno 2004 si chiude con un passivo di oltre 12 milioni di euro. La famiglia Pugliese rileva l’indebitata società da Casillo, salda cinque mesi di stipendi non pagati e il 5 luglio sottoscrive un aumento di capitale di 3.200.000 euro che garantiscono l’iscrizione al campionato 2004/05 di serie C1. Massimo Pugliese viene nominato presidente del club dopo aver svolto la funzione di amministratore delegato durante la gestione Aliberti (da luglio 2000 a maggio 2001). Dopo l’addio di Zeman, il nuovo ds Fiore ingaggia Antonello Cuccureddu in qualità di allenatore, con l’ex calciatore della Juventus ancora in ottimi rapporti con Luciano Moggi (Direttore Generale dei bianconeri), il quale spedisce in Irpinia tre elementi di scuola Juve: il difensore Nicoletto, il centrocampista Scicchitano e l’attaccante Sorrentino, con quest’ultimi due che  verranno poi rispediti al mittente, senza mai scendere in campo, nella sessione di gennaio.

Il capitano Puleo

Nonostante una delle difese più battute della serie B 2003/04, il reparto arretrato vede le riconferme del portiere  Cecere e dei vari D’Andrea, Moretti, Puleo e Vastola. A questi si aggiungono il già citato Nicoletto, il terzino Palermo dalla Lucchese e lo stopper Criaco dal Benevento. De Marco, rientrato dal Manfredonia, fungerà da vice Cecere. Anche il reparto nevralgico del campo può contare su validi elementi come i riconfermati Cinelli, Fusco e Millesi. A dar manforte al centrocampo di Cuccureddu ecco arrivare i vari Riccio (per lui un ritorno in biancoverde), il jolly Leone dal Crotone, Morfù (rientrato dopo il prestito dal Frosinone), l’esterno Vanin (in prestito dal Torino) e Visone (rientrato dopo l’esperienza alla Palmese). Partiti Kutuzov (Milan) e Capparella (Ascoli), il reparto avanzato viene praticamente rifondato. La dirigenza punta ad un campionato di vertice e dalla serie B arrivano attaccanti di esperienza come Ghirardello (Genoa) e Rastelli (Como), con Evacuo (preso da svincolato dopo la rescissione contrattuale con la Lazio) primo rincalzo.

L’attaccante Ghirardello

Coppa Italia

La stagione si apre con la partecipazione della squadra irpina alla Coppa Italia, con gli irpini inseriti in un girone insieme a tre squadre di categoria superiore: Salernitana, Catanzaro e Catania. La manifestazione tricolore si apre nel peggiore nei modi con una sonora sconfitta contro la Salernitana (1-3; Cinelli. Gara giocata a Campobasso). Nelle due trasferte consecutive i lupi agguantano il pari a Catanzaro (1-1; Rastelli), uscendo nuovamente sconfitti in quel di Catania (1-3; Ghirardello). La classifica finale vede la Salernitana passare il turno a quota 9 punti, poi Catania (punti 6), Catanzaro e Avellino a quota 1.

Morfù impegnato nel derby contro la Salernitana

Il Campionato: andata

La serie C1  parte con notevole ritardo. In estate, il Napoli viene cancellato dalla mappa calcistica con conseguente perdita all’iscrizione al campionato di B. Ne seguono ricorsi e processi giudiziari che portano la FIGC, dopo un atto amministrativo straordinario, all’iscrizione del Napoli Soccer alla serie C1, dopo l’adesione al lodo Petrucci,  che permetteva ad una nuova società cittadina di ripartire da una categoria inferiore a quella in cui si trovava la precedente società dichiarata fallita. Discorso analogo per il Como, retrocesso dalla Serie B 2003-2004, e inizialmente escluso dalla Federcalcio (che aveva già ripescato in C1 la Fidelis Andria), la quale riesce in extremis ad ottenere un posto nel torneo grazie a una sentenza del TAR; con i calendari già stilati i lariani vengono ammessi così come diciannovesima squadra del girone A. L’Avellino approccia bene la nuova stagione pigiando subito il piede sull’acceleratore. La squadra di Cuccureddu vuole approfittare il più possibile della partenza in ritardo della squadra partenopea, anche se l’avversario più ostico si rivela il Rimini. I biancoverdi conquistano nove punti nelle prime tre gare, ottenendo tre vittorie contro Lanciano (3-1; Moretti, doppietta di Millesi); Giulianova (3-2; Doppietta di Ghirardello, Evacuo) e Vis Pesaro (2-0; Millesi, Moretti). Il primo stop arriva in quel di Foggia (0-1), poi la squadra di Cuccureddu anella la bellezza di dodici risultati utili consecutivi (5°-16°). Dopo Foggia, la società interviene sul mercato ed ingaggia l’estroso brasiliano Montezine (ex Napoli). I lupi riprendono prontamente il cammino e battono al Partenio il Cittadella (2-0; Puleo; Ghirardello), poi arrivano tre pareggi consecutivi contro Napoli (0-0); Reggiana (0-0) e Benevento (1-1; Ghirardello). L’Avellino ritrova i tre punti contro il Padova (3-1; Doppietta di Millesi, Rastelli), ma il pari esterno contro la Sambenedettese (0-0 alla 10°) costa la testa della classifica, il Rimini ne approfitta e vola al comando del girone (posizione che non mollerà più fino al termine della stagione).

Rastelli in azione

L’Avellino, in questa parte centrale del girone di andata, inizia a perdere contatto con i romagnoli, causa i troppi pareggi conseguiti lontano dal Partenio. Vittoria interna contro il Martina (3-0; Doppietta di Ghirardello (uno su rigore); Evacuo); pari in quel di Teramo (0-0) e altri tre punti interni contro il Chieti (1-0; Morfù). Lo scontro diretto in quel di Rimini della 14° giornata termina con l’ennesimo pari (1-1; Ghirardello su rigore), mentre contro la Fermana (2-0; Ghirardello, Moretti) arriva la settima vittoria interna su otto gare disputate tra le mura amiche. I biancoverdi, la giornata seguente, continuano il trend del segno X in trasferta, ottenendo in quel di Sora (1-1; Evacuo) il sesto pareggio esterno consecutivo. Il Rimini approfitta della situazione e allunga il passo, specialmente dopo l’inaspettata sconfitta al Partenio subita ai danni della Spal (1-2; Ghirardello). Al termine del girone di andata la squadra di Cuccureddu accusa uno svantaggio di ben sette punti: Rimini punti 38; Avellino p. 31; Reggiana p. 29; Lanciano p. 28; Sambenedettese p. 26; leggermente più distaccato il Napoli a quota 25

Rimini-Avellino 1-1: la rete di Ghirardello

Calciomercato di Gennaio

Nessun stravolgimento nel mercato di gennaio, ma solo acquisti per puntellare la squadra. Pavarese, che intanto ha preso il posto di Fiore, rafforza il reparto avanzato con l’acquisto, dal Venezia, di Biancolino. Ametrano (dal Messina), invece, sostituisce il partente Morfù. Gli altri arrivi sono il portiere Musella (svincolato) e il centrocampista Platone (dalla Reggiana). Vengono ceduti, oltre a Morfù, Scicchitano (fine prestito alla Juventus), Palo (Potenza) e Visone (Nocerina).

Il nuovo acquisto Ametrano

Coppa Italia serie C

Vista la partecipazione dei biancoverdi alla Coppa Italia Nazionale, l’Avellino inizia la Coppa Italia serie C direttamente dai Sedicesimi di finale. La squadra di Cuccureddu inizia male la manifestazione perdendo all’esordio contro la Torres (2-3; Palermo, Evacuo), ribaltando il risultato nella gara di ritorno (2-0; Scarpato, Ambrosio). Negli ottavi di finale arriva l’ostico Manfredonia, sia la gara di andata (2-2; Montezine, Palermo) che quella di ritorno (2-2; autorete di Trinchera, Ghirardello) terminano in parità, con i lupi che passano il turno solo ai calci di rigore (6-4 il risultato finale). L’Avellino ferma la sua corsa ad un passo dalle semifinali quando viene eliminato dall’Acireale, i lupi non riescono a rovesciare la sconfitta patita in Sicilia (0-2), non basta, infatti, la vittoria interna (2-1; Evacuo su rigore, Leone) a garantire la qualificazione.

Il Campionato: ritorno

Il girone di ritorno si apre con il botto. L’Avellino cambia praticamente marcia e colleziona la bellezza di sei vittorie consecutive (18°-23°), i diciotto punti racimolati in questo inizio di girone permettono ai biancoverdi di portarsi ad una sola lunghezza dal Rimini. A Lanciano si interrompe il digiuno di vittorie esterne (1-0; Evacuo), poi in rapida successione cadono: Giulianova (2-0; Vastola, Evacuo); Vis Pesaro (1-0; Ghirardello su rigore); Cittadella (1-0; Ghirardello); Napoli (2-0; Rastelli, Biancolino. Presenti al Partenio quasi 25.000 spettatori con 280.000 euro di incasso) e Foggia (4-2; Doppietta di Biancolino, Moretti, Evacuo. Gara precedentemente rinviata a causa della neve).

Avellino-Napoli 2-0: le reti di Rastelli e Biancolino

Nel momento di maggiore spinta, però, i biancoverdi accusano un calo di risultati. Dopo la gara recuperata contro il Foggia, i lupi collezionano un solo punto nelle seguenti tre gare (24°-26°): pari contro la Reggiana (1-1; Moretti su rigore); seguita da due sconfitte consecutive contro il Benevento (1-2; Evacuo) e il Padova (2-3; Montezine, Evacuo). L’Avellino si riporta a -5 dopo i tre punti conquistati contro la Sambenedettese (2-1; Moretti, Biancolino), ma la debacle inaspettata contro il Martina (0-1) costa caro a Cuccureddu, che viene sollevato dall’incarico. A sei giornate dal termine l’Avellino deve recuperare  la bellezza di otto punti, con il Napoli che minaccia la seconda posizione degli irpini: Rimini punti 61; Avellino p. 53; Napoli p. 49. La società, così, decide di esonerare Cuccureddu e affidare la panchina a Oddo, già trainer dei biancoverdi durante la stagione 1990/91.

Il nuovo allenatore Oddo

L’arrivo del nuovo tecnico sembra ridare nuova linfa alla squadra, apparsa nelle ultime settimane stanca e psicologicamente a terra. Il nuovo allenatore esordisce subito con una vittoria contro il Teramo (1-0; Millesi), bissando il successo la domenica seguente in quel di Chieti (2-1; Rastelli, Millesi). I sei punti conquistati riaprono clamorosamente il campionato, il Rimini, forse appagato del distacco accumulato, accusa due passi falsi che fanno diminuire il gap a soli tre punti. Alla 31° giornata è previsto lo scontro diretto Avellino-Rimini. Gli irpini sono obbligati a vincere per agguantare la testa della classifica, con il calendario che viene incontro ai biancoverdi visto che i romagnoli giocheranno, alla 33° giornata, un’altra difficile trasferta in quel di Napoli. La gara che può decidere le sorti dell’intero campionato, però, finisce in parità (1-1; Millesi).

Millesi

All’Avellino non riesce l’agognato aggancio, la truppa di Oddo, probabilmente già con la testa ai play off, impatta poi contro la Fermana (2-2; Rastelli, Biancolino) e dice praticamente addio alla serie B diretta (-5 dal Rimini a due gare dal termine). L’Avellino blinda il secondo posto dopo i tre punti conquistati contro il Sora (1-0; Millesi), anche se la stagione si chiude con una sonora sconfitta contro la Spal (1-5; Millesi), che poco prima dell’inizio dei play off suona come un campanello d’allarme.

La classifica finale

Play Off

La sconfitta di Ferrara viene subito cancellata, l’Avellino archivia il campionato e si proietta ai play off da protagonista. I lupi partono con il vantaggio del secondo posto maturato in classifica, con quattro pareggi la truppa di Oddo è in B. L’Avellino, in semifinale, si sbarazza con qualche difficoltà della Reggiana: vittoria in trasferta (2-1; Doppietta di Biancolino) e pari in casa (2-2; Ghirardello, Moretti). Nell’altra semifinale il Napoli liquida la Sambenedettese, l’accesso alla serie B è un derby tutto campano.

Moretti

I 70.000 del San Paolo, nella finale di andata, non fanno tremare le gambe ai lupi, che respingono ogni assalto dei padroni di casa. Il prima round termina, così, in parità (0-0). Nella gara di ritorno l’Avellino ha il vantaggio del doppio risultato a favore, ma il pronostico finale rimane ancora incerto. Il Partenio ribolle d’entusiasmo, al fischio d’inizio sono presenti ben 25.000 spettatori. In 90 minuti ci si gioca una stagione, l’Avellino non si lascia scappare la ghiotta occasione e grazie ad una partita gagliarda porta a casa risultato (2-1; Biancolino, Moretti su rigore) e promozione. La serie B si tinge di biancoverde !

Puleo portato in trionfo dopo la conquista della serie B

La Nota

L’Avellino, paradossalmente, ha gettato la possibilità di ottenere la promozione diretta quando si trovava nel periodo di maggiore spinta (sei vittore consecutive dalla 18° alla 23°). Le tre sconfitte quasi consecutive (25°-28°) arrivate poco dopo, infatti, hanno permesso poi al Rimini di creare il solco decisivo (otto punti di distacco) a sei giornate dalla fine. Nonostante questo la squadra ha chiuso il girone di ritorno con 33 punti conquistati (meglio solo il Napoli con 36), due in più rispetto all’andata (chiuso a 31).  L’Avellino ha terminato la stagione a quota 64 punti, di cui ben 41 arrivati tra le mura amica (record stagione insieme al Rimini), collezionando “solo” 23 punti lontano dal Partenio (contro i 29 del Rimini), perdendo quei punti decisivi per la vittoria finale.

L’Allenatore

Dopo la vittoria del campionato di serie C1 alla guida del Crotone (1999/00), e l’esonero dopo poche giornate l’anno successivo, Cuccureddu aveva varcato i confini nazionali per guidare l’Al-Ittihad Tripoli, compagine della massima seria Libica. Il mister, in Irpinia, cerca di bissare il successo ottenuto in Calabria, optando per il classico 4-4-2, modulo che gli ha dato tante soddisfazioni soprattutto quando era alla guida della Juventus Primavera (uno scudetto, una Coppa Italia e un Torneo di Viareggio vinto nel biennio 1993-95). Difesa solida, esterni bravi a saltare l’uomo, Ghirardello punta centrale e al suo fianco la rapidità di Rastelli. L’Avellino conquista la prima posizione della classifica sin da subito, poi il Rimini mette la freccia con la rincorsa dei lupi che si ferma sempre sul più bello. Ad inizio girone di ritorno l’aggancio al primato sembra fatto, poi le sconfitte contro Benevento, Padova e Martina segnano la fine del tecnico, che viene esonerato a sei giornate dalla fine. Il mister lascia la squadra in seconda posizione, con 53 punti conquistati (15 vittorie, 8 pareggi, 5 sconfitte) e una media punti di 1,89 a gara.

Cuccureddu

La società decide, così, di affidare la squadra, in questo rush finale, a Francesco Oddo. Il nuovo tecnico resetta la squadra in vista dei play off, sia a livello fisico che a livello mentale, intercambiando il 4-4-2 al 4-3-2-1. L’Avellino, giunto secondo al termine del campionato, elimina prima la Reggiana in semifinale, regalandosi la serie B dopo l’entusiasmante finale contro il Napoli.

La Squadra

L’Avellino parte ai nastri della stagione 2004/05 con l’obiettivo di regalarsi nuovamente la serie B nonostante la presenza del Napoli, fallito e inserito nel girone B. In rosa ci sono elementi che hanno già vinto il campionato con la maglia biancoverde (stagione 2002/03), vedi Cecere, Biancolino (da gennaio), Cinelli, Morfù, Puleo e Vastola, a cui si vanno ad aggiungere i riconfermati D’Andrea, Fusco, Millesi e Moretti. In estate, la rosa viene puntellata con gli arrivi di elementi di esperienza come Criaco, Ghirardello, Leone, Rastelli, Riccio e Ametrano (da gennaio), a cui si aggiungono validi giovani come Evacuo e Vanin. Insomma, un buon punto di partenza. In una delle difese meno battute del campionato (29 reti subite), il ruolo indiscusso di numero uno è caduto sulle spalle di Cecere (1972; 31 presenze/21 reti subite); con De Marco (1984; 0 p.) nel ruolo di dodicesimo prima dell’arrivo di Musella (1980; 4 pr./8 r.s.). La retroguardia di Cuccureddu prima e Oddo poi ha visto in Puleo (1979; 33/1) il leader indiscusso del pacchetto arretrato, nonché capitano della squadra. A Criaco (1973; 21/0) il ruolo di centrale difensivo, mentre Nicoletto (1979; 12/0) e D’Andrea (1981; 12/0), quando chiamati in causa, completavano la batteria dei centrali, ma all’occorrenza impiegati anche da terzini. Sulla sponda mancina, Moretti (1976; 29/6, 2 reti nei play off) ha dato il suo notevole contributo anche in termini di realizzazioni, con Palermo (1980; 10/0) nelle vesti di vice. Sulla destra, Vastola (1978; 20/1) ha svolto il ruolo di terzino per buona parte del girone di andata per poi “riciclarsi” come centrale. Da gennaio, sull’out destro è stato acquistato Ametrano (1973; 13/0).

Cecere

Privo di un  vero e proprio “cervello” il centrocampo irpino ha sopperito a questa mancanza mettendo sul campo tanta aggressività e dinamicità grazie ad elementi come Riccio (1974; 28/0), Cinelli (1975; 30/0) e Fusco (1980; 26/0). Nel girone d’andata Morfù (1977; 15/1) ha svolto il ruolo di esterno destro, nel ritorno, Ametrano (acquistato dopo la partenza proprio di Morfù) si è alternato con Vanin (1983; 24/0) nel ruolo di ala (dove è stato utilizzato anche Rastelli). A sinistra, Millesi (1980; 29/10) è stato sicuramente uno dei più positivi della rosa. Completavano il reparto nevralgico del campo Leone (1972; 19/0), Montezine (1979; 9/1), Visone (1983; 1/0. Poi ceduto a gennaio) e Platone (1984; 1/0).

Riccio

La coppia Ghirardello (1973; 28/11)-Rastelli (1968; 31/4) si è praticamente sobbarcata l’intero peso dell’attacco per quasi tutto il girone di andata, con Evacuo (1982; 32/8) come unico sostituto. Il ritorno di Biancolino (1977; 13/5, 3 reti nei play off) ha dato più “peso” all’attacco.

Ghirardello, Rastelli, Biancolino
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