Atalanta-Avellino 3-3 (1984-85): l’impresa della squadra di Angelillo

Sono otto i precedenti tra Atalanta e Avellino disputati in massima serie, cui si aggiungono le dodici volte in serie B e le due volte di Coppa Italia. Tra tutti questi incontri, una gara resta particolarmente impressa tra le due squadre e fu quella disputata il 25 novembre 1984 e finita 3-3. Cosa c’è di particolare? Quella partita l’Avellino la stava perdendo 3-0, riuscendo ad ottenere, grazie ad un finale rocambolesco, un inaspettato pareggio. L’Avellino, guidato da Angelillo, ha iniziato abbastanza bene la stagione 1984/85, ottenendo 9 punti nelle prime nove giornate e bloccando, tra le mure amiche, squadre come la Roma, la Juventus e il Milan. Dato che risalta l’andamento positivo di questo scorcio iniziale di campionato, è che l’Avellino, si presenta a Bergamo, con la seconda miglior difesa del campionato, con sole quattro reti al passivo. Partita dai due volti con Vella e Faccini protagonisti. Partono bene i padroni di casa che al 10’ trovano subito il vantaggio con Vella, abile ad addomesticare in area un bel filtrante di Soldà, insaccando il pallone di esterno destro, dopo che Paradisi gli aveva respinto la prima conclusione. Nella ripresa passa un minuto ed è ancora Vella a raddoppiare con un potente tiro nell’angolino basso alla destra di Paradisi. Sotto di due reti, Angelillo, si gioca la carta Faccini, rilevatasi poi decisiva, nella speranza di dare maggiore sostanza all’attacco irpino. Proteso in avanti alla ricerca della rete, i biancoverdi, nel più classico dei contropiedi, incassavano la rete del 3-0 per opera di Stromberg (al suo primo sigillo in Italia), che, lanciato da Pacione, saltava Paradisi prima di depositare la palla in fondo in sacco. Partita finita? Macché! La riscossa dell’Avellino si materializzava al 70’ grazie al neo entrato Faccini abile a depositare in rete un pallone che vagava pericolosamente nell’area piccola atalantina.

3-1 Faccini

Ed era lo stesso Faccini a procurarsi il rigore che Colomba realizzava ridando speranze ai suoi. L’apoteosi, però, raggiungeva il suo culmine all’83’ minuto. Colombo, dopo una corta respinta della difesa bergamasca, calciava con potenza e precisione, battendo per la terza volta l’ex Piotti. L’Avellino, nel giro di tredici minuti, agguantava un inasperato pareggio dal sapore di vittoria. Al termine della gara, i tifosi atalantini, scagliavano tutta la loro delusione contro la direzione di Lo Bello, attuando prima una fitta sassaiola e poi costringendo la stessa terna arbitrale ad abbondare lo stadio solo sotto scorta. Negli spogliatoi un incredulo Sonetti commenta: “E’ molto difficile spiegare tale risultato. Si potrebbe dire che sul 3-0 i miei giocatori si sono sentiti appagati, ma non sono completamente certo che una tale spiegazione sia quella esatta”.  Di ben altro umore il tecnico irpino Angelillo: “La gioia è troppo immensa, per noi questo punto vale come una vittoria”. Chapeau.

3-2 Colomba

25 novembre 1984, 10° giornata

Atalanta-Avellino 3-3

Atalanta: Piotti 6, Osti 5,5, Gentile 5,5, Perico 6, Soldà 6,5, Magnocavallo 6, Stromberg 5,5 (73’ Rossi s.v.), Vella 7, Magrin 6,5, Agostinelli 6 (85’ Fattori s.v.), Pacione 6,5. In panchina: Malizia, Codogno, Donadoni. All.: Sonetti

Avellino: Paradisi 5,5, Ferroni 6, Vullo 5,5 (52’ Faccini 6,5), De Napoli 6, Amodio 5,5, Zandonà 5,5, Casale 5,5, Tagliaferri 5,5 (46’ Pecoraro 6), Diaz 6,5, Colomba 7, Colombo 6,5. In panchina: Coccia, Murelli, Garuti. All.: Angelillo

Arbitro: Lo Bello di Siracusa 6

Marcatori: 10’ e 46’ Vella, 63’ Stromberg, 70’ Faccini (Av), 76’ (rig.) Colomba, 83’ Colombo (Av)

error: Il contenuto è protetto