Ultima giornata del girone di Coppa Italia, al Partenio (allora Comunale), arriva la Juventus di Parola. Sulla carta è una partita senza storia e ,soprattutto, senza l’assillo del risultato. La Juve giunge in Irpinia già con in tasca il primo posto e la qualificazione al secondo turno (sempre a gironi). L’Avellino di Giammarinaro, dal canto suo, aveva iniziato bene la manifestazione tricolore ma, dopo aver battuto il Taranto nelle prima giornata (2-1), aveva perso nelle successive due trasferte contro Reggiana (1-2) e Varese (1-2), venendo così eliminato. Poco importa: il 22 settembre del 1974 è ,comunque, una giornata da ricordare. E’ un periodo positivo per il calcio avellinese, dopo la promozione in serie B e la conseguente conquista della prima salvezza, l’Avellino assapora il gusto del gran calcio con il match contro la Juventus. Il presidente Sibilia non si lascia sfuggire l’occasione e per la “prima” dei bianconeri in Irpinia aumenta, in modo sproporzionato, il costo dei biglietti: 10 mila lire per la Tribuna, 6 per i Distinti e 3 per un posto popolare di Curva, prezzi salatissimi per una città che rientra tra quelle con i redditi medi più bassi d’Italia. La Juve è reduce dalla fatica di Coppa per aver giocato solo quattro giorni prima a Francoforte. Giammarinaro, nonostante il risultato scontato, non vuole partire sconfitto: “ L’Avellino è troppo inesperto per contrastare il passo dei nostri quotatissimi rivali, ma ci batteremo come leoni”. Primo tempo monotono e con poche emozioni. La Juve attacca male, l’Avellino si difende bene anche se raramente si rende pericoloso. Al 34’ arriva il vantaggio bianconero, cross di Longobucco dal fondo, Piccoli è incerto nell’uscita e per Bettega è un gioco da ragazzi insaccare di testa. Nella ripresa Parola inserisce prima Altafini e poi Viola, e proprio questi due collezionano la rete del raddoppio con Viola che, dopo aver scambiato proprio con Altafini, con un perfetto pallonetto batte Marson. Al 90’ arriva, invece, al rete irpina. Fallo di Morini su Ferrari, Truant tocca per lo stesso Ferrari che con un tiro prepotente fa secco Zoff. Laconico Parola al termine delle gara: “Abbiamo giocato senza determinazione”. Per l’ Avellino la soddisfazione di aver siglato almeno una rete ad un mostro sacro come Zoff, in una partita giocata in modo combattivo e per nulla rinunciatario.
22 settembre 1974, 5° giornata di Coppa Italia
Avellino-Juventus 1-2
Avellino: Piccoli (46’ Marson), Logozzo, Ceccarini, Calosi, Parolini, Reali (76’ Cocconi), Vescovi, Giannattasio, Ferrari, Truant, Schilirò. A disposizione: Salpini, Fei, Riva. All.: Giammarinaro
Juventus: Zoff, Cuccureddu, Longobucco, Gentile, Morini, Scirea, Damiani (46’ Altafini), Causio, Anastasi, Capello (64’ Viola), Bettega. A disposizione: Piloni, Marchetti. All.: Parola
Marcatori: 34’ Bettega, 85’ Viola, 90’ Ferrari (Av)
Arbitro: Casarin di Milano
Spettatori: 18.000 circa (ufficialmente ci furono 11.563 paganti con 40 milioni d’incasso)
Ammoniti: Causio e Truant Note: angoli 4-4, giornata piovigginosa