1912

Anno di fondazione

Bianco

La prima casacca della storia era di questo colore in quanto le maglie bianche erano facilmente reperibili

Verde

Come il liquore Anthemis prodotto dai padri benedettini

Il Lupo

Animale totem degli Hirpini. In lingua osca Hirpus significa lupo, animale con cui gli Hirpini condividevano il territorio

Piazza d'Armi

L'Avellino muove i prima passi sul campo di Marte in Piazza d'Armi, dove generalmente si svolgono le esercitazioni militari. Inaugurato nel 1929, assume varie denominazioni quali Campo Littorio e Ugo De Fazio prima assumere la denominazione di Piazza d'Armi. Rimane in terra battuta fino al 1965 quando viene sostituito dal manto erboso. Poteva arrivare a contenere fino a quasi 8.000 persone. Abbattuto nel 1970 per far posto all'attuale Tribunale.

Partenio-Lombardi

Inaugurato il 13 dicembre del 1970, originariamente consisteva soltanto nella tribuna Montevergine e da un anello della Curva Nord. Solo con la promozione in serie A, nel 1978, la struttura viene ampliata con la costruzione, operata in 100 giorni da Rozzi, della Curva Sud e della Tribuna Terminio, che inizialmente era composta solo da tubi metallici. Nel 1985 viene costruito anche l'anello superiore della Nord che porta la capienza a 42.000 spettatori. Dal 2011 si chiama Partenio Lombardi.

Milanese trapiantato al Sud, ad Avellino in due diversi periodi: dal 2000 fino al 2007 e dal 2009 fino al 2012. In Irpinia ottiene tre promozioni sul campo, una diretta (2002/03) e due ai play off (2004/05 e 2006/07). Con 284 presenze è il calciatore che ha disputato più gare in competizioni ufficiali con la maglia dei lupi.
Simone Puleo
Difensore
Quattro stagioni da calciatore, più tre da allenatore. Approda in Irpinia nella prima volta nel 1975. Capitano della squadra che nel 1978 approda per la prima volta in serie A. Centrocampista dai piedi buoni, sempre al centro di mille battaglie. Si arrende solo alla SLA. A lui è intitolato lo stadio.
Adriano Lombardi
Centrocampista
Argentino di La Rioja, arriva in Italia, al Napoli, dopo una caterva di reti nel River Plate. Attaccante della nazionale a Spagna '82, dopo la deludente esperienza napoletana si riscatta in Irpinia. In tre stagioni, 1983-1986, realizza 22 reti. E' il miglior marcatore di sempre in massima serie.
Ramon Diaz
Attaccante
Luis Vinicius de Menezes, meglio conosciuto come Luis Vinicio, arriva in Irpinia nel 1980, dove conquista una miracolosa salvezza nell'anno della penalizzazione e del terremoto. Siede sulla panchina biancoverde anche nella stagione 1981/82 (sostituito dopo 21 gare), nel 1986/87 (8° posto) e 1987/88 (rassegna le dimissioni dopo 5 gare). Con 86 gare è l'allenatore con più presenze in serie A.
Luis Vinicio
Allenatore
Libero vecchio stampo, con l'altro partner Cattaneo ha formato una delle coppie centrali più forti della storia biancoverde. Con l'Avellino ha svolto ogni tipo di ruolo: calciatore (sette stagioni), allenatore e per finire direttore sportivo. Con 148 presenze è il calciatore con più gettoni in serie A.
Salvatore Di Somma
Difensore
Irpino purosangue, nativo di Chiusano San Domenico. Classe 1964, dopo aver fatto la trafila delle giovanili, esordisce in massima serie nel 1983. Soprannominato dai tifosi "Rambo", per via della sua combattività, nei tre anni in maglia biancoverde (1983-86) si impone come uno dei migliori centrocampisti del panorama italiano. Le sue ottime prestazioni gli valgono la chiamata in Nazionale e il conseguente mondiale a Messico '86. E' l'unico calciatore dell'Avellino che ha vestito la maglia dell'Italia.
Fernando De Napoli
Centrocampista
Arriva in biancoverde dopo aver girato mezza Campania. Ad Avellino rimane per sei stagioni (2012-17) andando quasi sempre in doppia cifra. Attaccante dal fiuto del gol innato, con 65 reti realizzate in campionato (che toccano 70 con le gare ufficiali) è il miglior realizzatore della storia dell'Avellino.
Luigi Castaldo
Attaccante
Al suo primo anno sulla panchina biancoverde (1972-73) conquista subito la prima, storica, promozione in serie B. Confermato, conquista due salvezze consecutive nelle stagioni 1973-74 e 1974-75, dove viene prima esonerato e poi richiamato. La sua esperienza in Irpinia termina definitivamente dopo 13 gare della stagione 1975-76. E' l'allenatore che ha disputato più partite ufficiali con l'Avellino: 141 (117 in campionato, 12 in Coppa Italia e 12 in Coppa Italia C).
Antonio Giammarinaro
Allenatore
Avellinese doc, classe 1933. Approda giovanissimo in maglia verde e vi rimane per ben otto stagioni (1952-56 e 1960-64). Con l'Avellino vince due campionati di IV serie. Per quasi cinquant'anni è stato il calciatore con più presenze disputate in campionato: 230. Il suo record è stato superato solo dopo 47 anni, nel 2011, da Puleo.
Elio Grappone
Difensore
Arrivato dopo il fallimento del 2009 da perfetto sconosciuto, con il tempo si è ritagliato il suo spazio nella Hall of Fame. Nelle quasi nove stagioni in biancoverde è stato uno dei protagonisti che ha consentito la scalata dalla D fino alla B. Con 251 presenze è il calciatore con più presenze in campionato.
Angelo D'Angelo
Centrocampista
Nativo di Passons (Udine), classe 1926. Atleta serio e modesto, entra subito in simbiosi con l'ambiente grazie anche alla sua tenacia e caparbietà. La stampa locale vede in lui "la tradizione irriducibile d'orgoglio dei lupi d'Irpinia". Con la maglia verde disputa otto stagioni (1950-58) diventando il primo calciatore a superare le 200 presenze in campionato (216).
Armo Agosto
Centrocampista
All'ombra del Piazza d'Armi in due diversi periodi, Di Gennaro disputa i primi due campionati in IV serie (1955-57), poi, dopo un anno lontano dall'Irpinia, ritorna nel 1958, disputando altre due stagioni sullo scanno biancoverde, di cui uno in serie C. E' l'allenatore con più presenze in campionato della storia: 136.
Silvio Di Gennaro
Allenatore
"Esiste in Italia una squadra che gioca come il Brasile, che profuma di cibo genuino e campi in fiore. Una squadra che, però, non è brasiliana: si chiama Avellino. Questa squadra gioca al calcio magistralmente, senza sentirsi inferiore a nessuno e senza mostrare nessun borioso senso di superiorità. Umile ed operaia, e nello stesso tempo nobile, come solo i veri aristocratici sanno essere. Questa squadra, l'Avellino, è la più bella realtà di provincia della storia italiana. (1980)"
Gianni Brera
Giornalista

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